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Fashion, Tech & Law – La moda del futuro

Lo Studio Legale e Tributario CBA, presso la sua sede in San Babila a Milano, ha organizzato di recente un convegno dal nome “Fashion, Tech & Law”.

Il Cavaliere Mario Boselli

L’evento si è aperto con un’introduzione del Cavaliere Mario Boselli, rinomato imprenditore italiano di successo e Presidente onorario della Camera Nazionale della Moda, che ha guidato per 16 anni. Boselli ha sottolineato l’importanza di valorizzare i punti di forza del nostro made in Italy, i più rappresentativi dei quali sono la creatività e l’innovazione.

Giusy Cannone, CEO del Fashion Technology Accelerator

 

La parola è quindi passata a Giusy Cannone, CEO del Fashion Technology Accelerator di Milano: società di consulenza che promuove e supporta startup e giovani imprese nel settore del Fashion, Luxury e Retail. Cannone, moderatrice di tutta la conferenza, nel corso della sua esposizione ha illustrato vari tipi di tecnologie abilitanti come Internet of Things, Big Data, Machine learning e Blockchain. Un altro fondamentale tema affrontato è stato la Digital Transformation nelle diverse tappe che compongono la supply chain: design del prodotto, manufacturing, logistica e distribuzione, retail e store online, comunicazione e servizi per il cliente. Tutto accompagnato da esempi concreti, che hanno arricchito l’esposizione dando una chiara idea delle potenziali applicazioni.

AI al servizio del designer: chi è l’autore?

L’intervento che è seguito, con la partecipazione di Andrey Golub, Alessia Ferraro e Mattia Dalla Costa, ha cercato di risolvere il dilemma della proprietà di un prodotto realizzato da un’Intelligenza Artificiale.

Andrey Golub è CEO di Else Corp, startup italiana specializzata in Retail virtuale, che offre soluzioni B2B and B2B2C‎ a brand, retailer, produttori e designer indipendenti. Golub ha illustrato come Else Corp crei prodotti unici da modelli base attraverso l’aggiunta di svariati elementi, ciascuno con diverse configurazioni disponibili. Si è inoltre servito di numerosi esempi (cognitive Fashion, data dress, capi realizzati in base alle opinioni espresse dagli utenti online, design fondato esclusivamente su algoritmi) per prendere in esame il problema principale, e fare previsioni sul futuro della moda: prodotti ibridi, nuovi materiali, generative Fashion, capi stampati in 3D o addirittura scaricabili da casa.

Avv. Mattia Dalla Costa

Gli avvocati Alessia Ferraro e Mattia Dalla Costa hanno invece affrontato l’argomento da una prospettiva giuridico-legale, esponendo le possibili interpretazioni della legge sul diritto d’autore nel caso di una macchina che – più o meno autonomamente – dà vita ad abiti e accessori. Il cognitive computing e l’unsupervised learning stanno spingendo sempre più oltre le potenzialità creative delle AI, rendendo così necessario rivedere le norme attuali per adattarle, o aggiornarle, in rapporto all’evolversi della realtà.

 

 

Blockchain e tutela del marchio e dell’origine dei prodotti

Emanuele Bertoli, fondatore e CMO di 1TrueID, ha presentato lo smart label con DNA digitale posizionato in tag e QR code. Questo conferisce al capo un’identità digitale unica, non duplicabile e impossibile da contraffare; assicura quindi il prodotto al 110% e permette di rintracciarne le origini e la proprietà, costituendo una rivoluzione in ambito legale. Bertoli ha anticipato che il 2019 sarà un anno importante per 1TrueID, che porterà con sé l’annuncio della sua adozione da parte di un grande brand in tutta la produzione.

Una foto del convegno “Fashion, Tech & Law”

Il primo processo di tintura circolare per il Fashion

(da sx) Matteo Ward, co-fondatore di WRÅD, e Cristiano Bertossi, Business Developer di 1TrueID

Una promettente novità su cui scommettere, in ambito Fashion, è WRÅD: un brand di moda sostenibile in grado di realizzare un rivoluzionario processo di tintura circolare, con il ricorso alla grafite. Introdotto da Cristiano Bertossi, Business Developer di 1TrueID con cui il marchio ha in corso un progetto di collaborazione, il co-fondatore di WRÅD Matteo Ward ha spiegato che è insieme una call to action e un’alternativa concreta alle sostanze chimiche inquinanti usate nel settore tessile, per fermare il devastante impatto che l’industria moda (la seconda più inquinante al mondo, dopo quella del petrolio) ha sull’ambiente. La Graphi-tee, t-shirt totalmente made in Italy con cotone organico, è tinta con polvere di grafite riciclata (la tradizione di tintura co grafite risale all’Antica Roma). Un caso esemplare di implementazione di economia circolare nel Fashion, che dimostra come sia possibile trasformare una crisi globale in un’opportunità di progresso e innovazione.

SOURCE: technofashion.it