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Il futuro del retail: il negozio fisico rimarrà centrale nel processo d’acquisto, ma tecnologia e big data lo trasformeranno

Cambierà pelle ma continuerà a esistere: il punto vendita, o negozio che dir si voglia, non sarà surclassato dall’ecommerce, ma si evolverà sviluppando nuovi punti di forza che ne faranno un centro di acquisto ultra-personalizzato e consulenziale. La previsione arriva da uno studio che Epson, il principale produttore di dispositivi POS in Europa, ha condotto nei 5 maggiori paesi europei intervistando 7mila persone, di cui più di mille impiegate nel retail, per capire come stanno cambiando le dinamiche del rapporto fra clienti e rivenditori.

Un futuro senza negozi? Poco plausibile
Per quanto riguarda l’Italia, la prima evidenza è che i negozi fisici continueranno ad avere un ruolo prioritario: meno di un terzo degli intervistati ritiene plausibile un futuro senza di essi, e più di metà delle decisioni di acquisto continuerà, almeno per i prossimi anni, a essere presa in negozio. E il 77% di chi lavora nel retail conferma la centralità del punto vendita, prevedendo che offrirà un servizio sempre più personalizzato e che il personale avrà una funzione più marcatamente consulenziale e finalizzata a migliorare l’esperienza di acquisto per i consumatori.

Le forme del cambiamento
A giocare un ruolo da protagonisti nella trasformazione saranno la tecnologia e i big data, anche se il timore di chi vende è che i clienti non rinunceranno alla protezione dei loro dati a favore di un’esperienza di acquisto più personalizzata. Fra le innovazioni che saranno introdotte nei punti vendita il 77% degli intervistati prevede il riconoscimento automatico dei clienti per fornire un’esperienza di acquisto ultra-personalizzata e il 50% ritiene che i negozi non terranno più merci a magazzino, ma sfrutteranno la realtà aumentata per mostrare i prodotti, creandoli su misura e on-demand, e magari anche producendoli sul posto con la stampa in 3D.

Realtà aumentata per la customizzazione totale
La realtà aumentata sarà per il retail la vera leva di innovazione, perché attraverso la simulazione di qualsiasi ambiente i clienti potranno immaginare l’utilizzo di un determinato prodotto; con il riconoscimento automatico, invece, le transazioni verranno effettuate grazie ad appositi sensori, eliminando la cassa e i tempi di attesa.

Il nuovo ruolo del consumatore nella produzione dei beni
“Il settore del retail si evolve rapidamente e a volte i consumatori non riescono a stare al passo con i cambiamenti”, commenta il presidente di Epson Minoru Usui. “In futuro i consumatori avranno un ruolo sempre più importante, non solo in fase di acquisto ma anche nella produzione dei beni. Stiamo entrando in un’epoca in cui i prodotti possono essere visti, sviluppati e realizzati, a casa o in negozio, dai singoli individui”. A patto, naturalmente, di superare l’ostacolo dei costi associati all’implementazione delle nuove tecnologie e di avviare un nuovo tipo di formazione per il personale dei punti vendita.

Il valore aggiunto dell’approccio “consulenziale”
Secondo il 58% degli intervistati, infatti, i dipendenti dei negozi non avranno più responsabilità a livello di transazioni e di cassa, ma diventeranno esperti e “consulenti di fiducia” nel loro settore, capaci di fornire informazioni aggiornate ai clienti e fornendo valore aggiunto là dove la tecnologia non arriva.

 
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